Openpolis, una Fondazione indipendente che fa capo alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, fa il punto della situazione sulla Salute Mentale in Europa, anche alla luce dei postumi della pandemia, ne emerge che nel Vecchio Continente c’è stato un sostanziale aumento dell’uso degli psicofarmaci, in particolare antidepressivi e ansiolitici, il focus (che invitiamo a leggere) cita l’Oms, quando dice che il 25% della popolazione europea soffre di ansia e depressione, da una analisi mirata emerge che alla radice di questo fenomeno c’è la tendenza a favorire cure farmacologiche, ma anche gli scarsi investimenti nell’assistenza psicologica pubblica, la sanità pubblica italiana, ad esempio, dispone di circa 17 psichiatri ogni 100mila persone, una quota decisamente inferiore rispetto a quella di paesi come Germania, Lituania, Paesi Bassi e Francia, mentre, sempre ad esempio, in Croazia il diazepam è stato il settimo medicinale più consumato nel 2019, ed infine, le benzodiazepine, che sono gli ansiolitici che danno più dipendenza, le donne sopra i 65 anni sono la categoria più importante di consumatori.
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