Ieri si è tenuto un vivace confronto in commissione Giustizia alla Camera riguardo la criminalizzazione dei cannabinoidi. E’ emersa la necessità di un progetto di legge nuovo, Riccardo Magi, Più Europa, è il suo primo firmatario, che punta a depenalizzare il possesso di droghe leggere. Ridurre le pene e rafforzare l’attenuante della lieve entità punterebbe anche a decriminalizzare la coltivazione domestica ad uso personale, come suggerisce il recente orientamento giurisprudenziale espresso anche dalle sezioni unite della Cassazione. Il Ministero dell’Interno, a nome del direttore dell’antidroga, Antonino Maggiore, afferma che, anche in presenza di un piccolo spaccio, le forze di polizia procedono all’arresto del responsabile in misura più che doppia rispetto alla denuncia a piede libero, a riprova di un ampio ricorso alla misura cautelare, e per chiudere il Garante del Detenuti, organo del Ministero della Giustizia, Mauro Palma, visto che quasi il trenta per cento, circa un terzo di chi affolla i limitati spazi carcerari è dentro per reati connessi alla detenzione a fini di spaccio, “una possibile gradazione di intervento dello Stato è a suo parere un elemento di valore”, le forze dell’ordine arrestano il 69% dei casi anche se responsabili di situazioni di lieve entità, dunque il procuratore generale antimafia Cafiero de Raho accenna al fatto che con una qualche forma di legalizzazione si taglierebbe una fetta importante di mercato che verrebbe sottratto alle organizzazioni criminali.
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Photo Credit: Iñigo Ibisate (Pixabay)