La fase sperimentale è partita il 3 giugno: si tratta di una struttura sanitaria che funge da ponte tra il domicilio e il ricovero ospedaliero.
Un ospedale di comunità cittadino al Sandro Pertini. La sua finalità primaria è di evitare ricoveri ospedalieri impropri e favorire dimissioni protette in luoghi più idonei al prevalere di fabbisogni sociosanitari, di stabilizzazione clinica, di recupero funzionale e dell’autonomia e più prossimi al domicilio.
L’ospedale di comunità del Sandro Pertini, con i suoi 16 posti letto, è destinato a pazienti che, dopo un episodio di acuzie minore o una riacutizzazione di patologie croniche, necessitano di interventi sanitari a bassa intensità clinica e che richiedono di un adeguato percorso di uscita dall’ospedale per essere orientati verso l’assistenza domiciliare o per il trasferimento in un’altra struttura. In poco meno di due mesi, lo spazio è stato utilizzato da 80 pazienti con una degenza media di 8 giorni.
Come spiega la Asl Roma 2 in una nota, la riduzione dei tempi di attesa nei reparti ospedalieri, siano essi di emergenza o di degenza ordinaria, è uno degli obiettivi cardine dell’azienda sanitaria e l’istituzione di questa nuova tipologia organizzativa assistenziale, quale è l’ospedale di comunità, rappresenta “Una delle risposte più concrete al sovraffollamento nel pronto soccorso, determinando una decongestione degli spazi dell’area di emergenza e urgenza, favorendo nello stesso momento una riduzione dei tempi di attesa dei pazienti in acuzie destinati all’area medica“. L’ospedale di Comunità del Sandro Pertini, che ha beneficiato dell’esperienza consolidata dell’Ambi (Area assistenziale a media-bassa intensità), è organizzato con un approccio multidisciplinare, multiprofessionale e interprofessionale (infermieri, operatori socio-sanitari, fisioterapisti e medici). “Tale modello – spiega la Asl Roma 2 – permette di formare il personale e di prevedere le procedure di sicurezza per i pazienti da implementare negli ospedali di comunità e nelle Case di comunità, in fase di realizzazione, per monitorare quali e quante prestazioni devono essere assicurate nelle strutture per un’appropriata presa in carico. A tal fine è stata progettata e resa operativa una nuova cartella informatica in grado di rispondere alle esigenze di questa nuova forma di assistenza“.
A proposito del nuovo ospedale di comunità, il Commissario straordinario della Asl Roma 2, Francesco Amato, sottolinea: “Questo progetto rappresenta un importante passo avanti nella
Questa struttura si pone come un nodo essenziale della rete territoriale, garantendo cure di qualità e sicurezza per i pazienti, con l’obiettivo di migliorare la loro autonomia e qualità della vita“.
Fonte: Romatoday.it
Photo: Romatoday.it