Inaugurato dal Presidente della Repubblica l’anno da Capitale per la città di Trento. Il messaggio ai volontari durante la cerimonia: “Far crescere la solidarietà in Europa vuol dire far crescere l’Europa e i popoli che la abitano“.
“Trento è adesso Capitale europea e italiana del volontariato. Un riconoscimento alla cultura della sua gente, alle esperienze attuali di solidarietà e di partecipazione che continuano a sostenere la crescita della comunità“. Con queste parole, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inaugurato – nella giornata del 3 febbraio – l’anno da Capitale europea del Volontariato per la città di Trento, così come avvenuto prima della pandemia per Padova.
“Essere Capitale è anche una grande occasione di incontro, di ricerca in comune, di riflessione, di conoscenza – ha affermato Mattarella -. L’opportunità di mettere in rilievo buone pratiche, come quelle qui rappresentate“. Il Presidente ha sottolineato come oggi, e a livello europeo, “Trento si vede riconosciuta come grande potenza della solidarietà, valore che sta alla base del volontariato; che è risorsa tra le più preziose di una società. Per nostra fortuna, l’Italia è ricca di volontari e di associazioni che raccolgono e organizzano queste energie civili. Volontari che portano sollievo negli ospedali. Volontari che danno forza alla protezione civile; che si occupano di sicurezza ambientale; che custodiscono e valorizzano il patrimonio culturale. Volontari che portano soccorso. Volontari che distribuiscono cibo e medicinali a chi non ne ha. Volontari che vanno nelle case e assistono le famiglie più povere. Volontari che sostengono le persone vulnerabili, che si dedicano ai bambini, e ai più fragili tra di loro. Volontari che si impegnano nel recupero scolastico; che contrastano la marginalità, l’abbandono, che provano a costruire ponti dove altrimenti vi sarebbero quasi soltanto macerie esistenziali. Volontari che si dedicano ai profughi dalle guerre e dalle catastrofi climatiche.
Persone che danno fiducia“.
Per Mattarella, il volontariato “esprime una visione del mondo. Quella della indivisibilità della condizione umana. Il famoso “I care“, “mi riguarda“, fatto proprio da don Milani e da Martin Luther King. Una visione che pone in primo piano la persona, l’integralità della sua vita, il suo pieno diritto a essere parte attiva della comunità. Per questo valorizza le relazioni tra le persone, il dialogo, l’amicizia. Un impegno che, nei piccoli ambiti, immerge ogni giorno le mani nei problemi e negli affanni concreti e, tuttavia, porta a pensare in grande perché sa che ognuno contribuisce al cammino di tutti“.
Il Presidente ha inoltre sottolineato il ruolo di “sentinella” del volontariato. “Rappresenta un pilastro anche della nostra civiltà europea – ha aggiunto -. L’Europa è il continente dove la l, la dignità della persona, la solidarietà sono cromosomi di un medesimo dna. Sono insieme fattori di identità irrinunciabili. L’Europa è espressione di solidarietà: anzitutto lo è stata fra i nemici delle due guerre mondiali che, con coraggio, hanno dato spazio ai valori della convivenza e dell’incontro, non a caso con un protagonista di Trento, Alcide De Gasperi.
E questi valori l’Europa ha riproposto all’indomani della caduta del muro di Berlino, nel ricongiungersi con i popoli del Centro-Europa. Il valore fondante della solidarietà ha declinazioni molteplici nei Trattati dell’Unione europea. Tra i popoli. Tra gli Stati. Solidarietà che le istituzioni devono assicurare ai cittadini, affermandone la dignità, riducendo i divari e accrescendo le opportunità. Solidarietà liberamente interpretata e organizzata dai Corpi intermedi, che sono espressione viva, diretta della comunità. Anche per questo il titolo di Capitale europea del volontariato assume, se possibile, un significato ancora più forte. Far crescere la solidarietà in Europa – in ogni direzione – vuol dire far crescere l’Europa e i popoli che la abitano“.
Photo: Trentovolo.capital/it