Prime firmatarie Nella Converti (PD) e Tiziana Biolghini (RF), rispettivamente presidente e vicepresidente della Commissione Politiche sociali di Roma Capitale, con l’obiettivo, della mozione discussa e approvata in Aula Giulio Cesare, del superare i limiti applicativi della DGC 45/2020 e recepire le nuove indicazioni contenute all’interno della Delibera regionale 554/2021.
“Con la mozione approvata oggi vogliamo che la Legge del Durante e Dopo di noi, una legge di civiltà importantissima, porti finalmente i frutti tanto sperati. Durante le audizioni della Commissione Politiche Sociali abbiamo capito cosa in questi anni non ha funzionato nella sua applicazione e in che modo questa amministrazione deve orientare la propria azione per non ricadere negli errori commessi in passato”, dichiarano le consigliere.
Quella del Dopo di noi a Roma è stata uvna gestazione difficile, complice, da un lato, la pandemia e, dall’altro, la complessità di applicazione dei progetti previsti dalla legge. La mozione approvata stabilisce quei principi che troveranno applicazione in una Delibera di Giunta che dovrà delineare la nuova disciplina per l’organizzazione dei servizi e dei programmi previsti dalla Legge 112/2016.
Il testo affronta molti aspetti cruciali, in primis il superamento della disomogeneità con cui la legge è stata applicata nei vari territori e la semplificazione amministrativa: “Vogliamo agevolare l’accesso ai servizi e introdurre procedure omogenee: ogni persona con disabilità deve avere le medesime opportunità di accesso ai servizi, indipendentemente dal municipio di appartenenza. Le persone titolari di progettualità già in essere non saranno vincolate alla presentazione di una nuova istanza e punteremo a garantire tempi certi nella valutazione multidisciplinare e nella predisposizione del progetto individualizzato“, dichiarano congiuntamente le consigliere.
Quest’ultimo, si legge nella mozione, è il presupposto degli interventi del Dopo di noi e deve garantire la piena integrazione della persona con disabilità prevedendo tutti i possibili interventi attivabili in suo favore.
“Su questo punto – specificano le consigliere– dobbiamo veramente imporci un cambio di rotta: dobbiamo evitare in ogni modo che il Dopo di noi si riduca ad una rigida assegnazione di ‘servizi ad ore’. Il Progetto Personalizzato, così come stabilito dalla L. 328/2000 è molto di più e deve essere flessibile e formulato con la diretta partecipazione della persona interessata. Questa città non può più aspettare ed è prioritaria una migliore organizzazione dei servizi e dei progetti del Durante e Dopo di noi. Non possiamo tollerare che migliaia di nostri concittadini e concittadine debbano rinunciare alla possibilità di una vita dignitosa e di qualità che sia rispettosa dei bisogni e soprattutto dei desideri di ognuno. Lo Statuto di Roma Capitale, all’articolo 2 comma 11, stabilisce che la nostra città – conforma le sue politiche alla Convenzione Onu per i diritti delle persone con disabilità. Per questo oggi vogliamo rimettere al centro di ogni programma, progetto e intervento le persone con disabilità e le loro famiglie, riconoscendo il giusto spazio alla disabilità mentale, per troppo tempo lasciata ai margini del dibattito pubblico ed oggi, purtroppo, al centro di una vera e propria crisi socio-sanitaria“.
Tra i principi ispiratori della mozione, la costruzione di un sistema di risorse economico-finanziarie stabile attraverso un maggiore raccordo interistituzionale e ogni azione utile ad attuare la tanto necessaria e non ancora raggiunta integrazione socio-sanitaria. “Sperimenteremo il budget di salute in due municipi per strutturare un percorso sostenibile all’interno di tutti i territori. Questo richiede veramente un cambio di paradigma ed una comunicazione virtuosa tra tutti gli attori coinvolti, presupposto indispensabile per una progettazione armonica di tutti gli interventi a sostegno delle persone più fragili. Ma siamo consapevoli che accanto a questo sarà necessario uno sforzo in più da parte del Governo affinché le misure previste dalla Legge 112/2016 abbiano un maggiore finanziamento e possano rispondere a bisogni sempre crescenti”.
E’ il frutto di una lunga consultazione ed elaborazione portata avanti per mesi all’interno delle audizioni della Commissione capitolina per le Politiche sociali cui hanno preso parte, nell’arco di diversi mesi, i servizi sociali e i referenti degli ambiti territoriali, gli uffici dipartimentali, l’assessorato, le consulte cittadine per la disabilità e per la salute mentale, le consulte municipali, le Commissioni consiliari municipali, le famiglie, le Asl, i delegati del Sindaco, il terzo settore e sindacati.
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