Nuove scoperte sul legame tra insonnia e depressione.
Un documento di consenso presentato a Milano durante il congresso della Società Italiana di Neuropsicofarmacologia conferma il legame tra insonnia e depressione, proponendo approcci terapeutici integrati. La ricerca, in pubblicazione su Sleep Medicine, evidenzia che l’insonnia non è solo un sintomo della depressione, ma può esserne la causa. Il Professor Claudio Mencacci sottolinea che l’80% dei pazienti con insonnia cronica continua a manifestare sintomi anche dopo un anno. Oltre un terzo della popolazione mondiale e il 20% degli italiani soffre di insonnia, con impatti negativi su lavoro e vita sociale. Un disturbo persistente aumenta il rischio di ansia e depressione. Gli esperti consigliano di consultare uno specialista se i problemi di sonno durano oltre tre mesi. La terapia cognitivo-comportamentale si conferma efficace, mentre nei casi più complessi si ricorre a farmaci. Un approccio multidisciplinare, unendo psicoterapia e farmacologia, migliora la qualità del sonno e riduce i sintomi depressivi. Il consenso scientifico propone protocolli che affrontano le cause alla radice. La neuropsicofarmacologia avanza verso trattamenti sempre più mirati per migliorare la salute mentale e il benessere generale.