Ad Ottawa l’incontro INC 4 (Iniziativa Intergovernativa di Contrattazione) per sviluppare un accordo internazionale legalmente vincolante per ridurre l’inquinamento da plastica, incluso quello marino. Obiettivo è chiudere i negoziati entro la fine del 2024. “Facciamo sentire la voce del riutilizzo“.
I delegati di 174 paesi mondiali si riuniscono ad Ottawa in Canada per il penultimo ciclo di discussione sugli strumenti giuridici vincolanti per mettere fine all’inquinamento di plastica. L’incontro INC 4 (Iniziativa Intergovernativa di Contrattazione) ha come tema centrale la lotta all’inquinamento da plastica, ed è stata avviata sotto l’egida del Programma Ambientale delle Nazioni Unite (UNEP). Il comitato mira a sviluppare un accordo internazionale legalmente vincolante (cioè un trattato) per ridurre l’inquinamento da plastica, incluso quello marino. L’obiettivo è affrontare l’intero ciclo di vita della plastica, dal design alla produzione fino al recupero. L’INC ha iniziato i suoi lavori nella seconda metà del 2022 con l’obiettivo di completare i negoziati entro la fine del 2024, quella che si apre oggi è il quarto ciclo di incontri.
Per Rete ONU, rete degli operatori dell’usato, è presente Pietro Luppi, direttore del comitato scientifico dell’associazione, che questa mattina ha incontrato i rappresentanti dell’UE durante una riunione organizzata dalla presidenza del Belgio insieme agli altri movimenti di waste pickers del mondo: “Sono state ascoltate le voci dei soggetti vulnerabili – ha raccontato Pietro Luppi, soddisfatto di questo primo incontro – Rete ONU insieme è qui per affermare con forza che in Europa questi raccoglitori sono una maggioranza silente ma che fa la maggior parte del lavoro, insieme alle microimprese a conduzione familiare. In Europa non sono ancora riconosciuti come invece in Brasile o India, siamo qui per fare in modo che questo settore sia innanzitutto preso in considerazione“.
“Il riutilizzo fa parte della circolarità e ne fanno parte molti soggetti vulnerabili, che noi rappresentiamo – spiega Alessandro Stillo, presidente di Rete ONU – siamo ad Ottawa per fare sentire la voce di questa categoria che lavora nel settore del riutilizzo e che in Italia è rappresentata da oltre 50mila persone“. Alessandro Giuliani, portavoce della rete spiega: “Si sta chiedendo una transizione giusta nel trattato e noi vorremmo che parta soprattutto da programmi di inclusione emersione, regolarizzazione delle economie vulnerabili del riutilizzo“.
Fonte: Redattoresociale.it
Photo: Rinnovabili.it