Una notizia molto importante arriva dalla Spagna, dove il Parlamento, a stragrande maggioranza, ha modificato l’articolo 49 della propria Costituzione, superando il precedente approccio medico/sanitario in favore di un’impostazione legata ai diritti umani delle persone con disabilità. “Ci congratuliamo con la Spagna – ha dichiarato il presidente del Forum Europeo sulla Disabilità Vardakastanis -, per questa storica riforma costituzionale la quale corregge la convinzione errata che le persone con disabilità siano “meno di” e ci avvicina di più alla garanzia dei nostri diritti umani“.
Dall’EDF, il Forum Europeo sulla Disabilità, è forse ancora più significativo, se è vero che con voto praticamente bipartisan (312 voti favorevoli, 32 contrari), il Parlamento del Paese iberico ha modificato l’articolo 49 della propria Costituzione, facendo dichiarare al primo ministro Pedro Sánchez che “Oggi è un grande giorno per la nostra democrazia, in cui saldiamo un debito morale che abbiamo con oltre 4 milioni di nostri concittadini“. Lo stesso Sánchez si è anche “Scusato a nome del Paese per avere impiegato così tanto tempo per apportare il cambiamento“.
Ma in cosa consiste esattamente il cambiamento di quell’articolo della Costituzione? Lo si evince chiaramente leggendo il nuovo testo approvato: “Articolo 49. 1. Le persone con disabilità esercitano i diritti previsti dal presente Titolo in condizioni di reale ed effettiva libertà e uguaglianza. Sarà regolata dalla legge la speciale tutela necessaria per detto esercizio. 2. I poteri pubblici promuoveranno politiche di piena garanzia autonomia personale e inclusione sociale delle persone con disabilità, in ambienti universalmente accessibili. Allo stesso modo, incoraggeranno la partecipazione delle loro organizzazioni, nei termini stabiliti dalla legge. Verrà prestata particolare attenzione ai bisogni specifici delle donne e dei minori con disabilità“.
“Persone con disabilità“, quindi e non più “portatori di handicap“, come nel testo precedente; pari diritti, in condizioni di libertà ed eguaglianza; autonomia personale, inclusione e accessibilità; particolare attenzione a donne e minori con disabilità: tutti passaggi direttamente connessi con la Convenzione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità, all’insegna, come sottolineato dall’EDF, “dell’abbandono di un approccio medico/sanitario, in favore, appunto, di un nuovo approccio legato ai diritti umani”. Un bel “calcio al passato”, non c’è che dire.
“Ci congratuliamo con la Spagna – ha dichiarato Yannis Vardakastanis, presidente dell’EDF -, e in particolare con la lunga campagna condotta per arrivare a questo risultato da parte del movimento spagnolo delle persone con disabilità, rappresentato dal CERMI (Comitato Spagnolo dei Rappresentanti delle Persone con Disabilità), per questa storica riforma costituzionale la quale corregge la convinzione errata che le persone con disabilità siano “meno di” e ci avvicina di più alla garanzia dei nostri diritti umani”.
Non da ultima, particolarmente apprezzabile anche la libera disponibilità a tutti del testo approvato (Preambolo e nuovo articolo 49 della Costituzione), anche in linguaggio facilitato, in simboli e in Lingua dei Segni Spagnola.
Photo: Informareunh.it/