Il 2 e 3 marzo si riuniranno a Roma, presso la sede del Ministero della Salute, rappresentanti delle istituzioni, medici specialisti, operatori sanitari, ricercatori, associazioni e imprese, per una lunga maratona promossa per diffondere in Italia il messaggio dell’Oms (Organizzazione mondiale della sanità) che negli ultimi anni ha lanciato un vero e proprio grido d’allarme sulla diffusione dei disturbi uditivi. Proprio a questo scopo ogni anno il 3 marzo viene celebrato il World Hearing Day, un evento che coinvolge centinaia di Paesi in tutto il mondo e che quest’anno è incentrato sull’importanza di diffondere consapevolezza e soprattutto prevenzione per mantenere in salute l’udito. “Ear and hearing care for all! Let’s make it a reality. Un udito sano per tutti! Facciamo in modo che diventi realtà”.
In occasione del 3 marzo si presenterà al mondo il “Traning Manual, primary ear & hearing care“, Manuale di Formazione con l’obiettivo di richiamare l’attenzione degli operatori sanitari di primo livello, a partire da medici di base, verso i bisogni delle persone con disabilità uditiva, a cura degli esperti di Ginerva.
Oltre al messaggio dell’Oms sulla Giornata e la presentazione del Manuale di Formazione, sono previsti tavoli di lavoro sui seguenti temi: udito e sicurezza stradale; accessibilità e nuove tecnologie, benessere acustico. I lavori saranno moderati dal presidente della Onlus Udito Italia Valentina Faricelli, affiancata dal giornalista Luciano Onder. Il Ministero della Salute sarà presente per i saluti istituzionali con la presenza del segretario generale Giovanni Leonardi.
La diminuita capacità di sentire impatta profondamente sulla vita delle persone che perdono la capacità di comunicare con gli altri, e nei bambini ritarda la capacità di sviluppare il linguaggio. Ciò provoca frustrazione e isolamento sociale soprattutto negli anziani. Secondo l’OMS oltre un miliardo e mezzo di persone convivono con una qualche forma di disabilità uditiva (430 milioni in forma invalidante). Cifra che potrebbe salire a oltre 2 miliardi e mezzo nel 2050 (di cui oltre 700 milioni in forma invalidante). Ciò si traduce in costi per l’economia globale di 980 miliardi di dollari all’anno che comprendono le spese del settore sanitario (escludendo i dispositivi acustici) e i costi sociali, come il supporto educativo e la perdita di produttività. Negli ultimi anni l’allarme maggiore riguarda la sempre crescente esposizione al rumore, soprattutto negli ambienti ricreativi. Ciò ha portato l’OMS a prevedere che oltre un miliardo di giovani nel mondo potrebbe essere a rischio di perdita dell’udito a causa di abitudini di ascolto non sicure. Diagnosi precoce, programmi educativi e tecnologie assistive sono armi fondamentali, tanto che l’Oms stima che il 50% dei casi di ipoacusia potrebbe essere prevenuto attraverso misure di sanità pubblica.
Photo: World Health Organization